La linea del tempo

Silvio Santini durante la realizzazione di “La linea del tempo”

Gli anni ottanta per Silvio Santini rappresentano l’inizio di pensiero nuovo che accomuna studio, ricerca e passione fino al giorno d’oggi. Infatti le sue opere sembrano assumere un aspetto scultoreo innovativo dove il linguaggio artistico si avvicina ai principi dell’Arte Concreta. Inoltre come fonte d’ispirazione, esplora la purezza dell’armonia nella risoluzione formale e ricerca l’equilibrio nelle semplici leggi matematiche.

Sculture come Due frontiere, Maestà, Passaggio n. 2 hanno una qualità talmente espressiva che rendono il materiale utilizzato, sia lo Statuario che il Bianco Carrara, leggero, luminoso e in movimento al punto che l’opera sembra librarsi nello spazio circostante.

Due frontiere
Maestà
Passaggio n. 2

Fino ad arrivare agli anni novanta quando l’apice è raggiunto con le sculture dal titolo Open Sky e Continuo. La prima, realizzata con un cristallino brasiliano, si apre al centro con tese diagonali, quasi a voler intrecciare lo spazio vuoto con quello pieno in un cielo aperto alle infinite possibilità. La seconda ha origine da un cubo di alabastro che assume la forma di nastro circolare, ripiegandosi su se stesso, con tale sensibilità per il rigore formale ed una foggia estetica di colore e struttura che suscita stupore.

Open Sky
Continuo

Sicuramente ha influito a generare questo pensiero nuovo, questo atteggiamento nei confronti dello spazio, vuoto e pieno, come ricerca di simmetria visiva e strutturale dell’opera, l’incontro con Max Bill avvenuto nel lontano 1982. Il grande artista è ricordato dallo stesso Santini come un ingegno straordinario che spaziava, con molta eleganza, dalla grafica alla pittura dal design alla scultura con estrema sintesi di cura e concretezza. Un pensiero che ha attraversato e plasmato epoche differenti e che ha incontrato ed incontra sempre terreno fertile dove possa sbocciare il gusto dell’arte e della vita.

Questo incontro speciale e molto significativo per lo scultore Silvio Santini si è trasformato nel tempo in una fiorente e stimata collaborazione artistica, oltre a creare quell’affinità che lega l’allievo al maestro, sempre volta al lavoro, allo studio e all’apprendimento. Da questa relazione, poco alla volta nasce in Santini il pensiero che unisce il mortale all’immortale, generando quella tensione che ha la forza di far affiorare il daimon, demone interiore, che fa vibrare le corde intime dell’animo.

Possiamo parafrasare questo suo periodo di studio con queste parole il pensiero permette di ordinare i valori emozionali perché da essi possa uscire l’opera d’arte. Ma l’elemento primo di ogni opera plastica è la geometria, relazioni tra le posizioni nel piano o nello spazio, estrapolate dallo scritto di Max Bill dal titolo L’approccio matematico nell’arte contemporanea datato 1949. Santini ha avuto la capacità e l’abilità di assimilare, in quindici anni di sodalizio, i concetti fondamentali del pensiero di Max Bill legati al mondo dell’arte e del design come essenziale, lineare, funzionale, semplice riuscendo nel tempo a trasferirli nei suoi lavori.

Nonostante quell’incontro significativo con Max Bill, oggi considerato maestro e mentore, possiamo notare che in quegli anni ottanta nella scultura di Santini ogni ricerca e problema aperto dalla rappresentazione dell’opera eseguita viene portata a compimento nella scultura stessa. In questo senso la scultura finita può esser considerata come un punto di partenza, perché è come se quella realizzazione lasciasse intravedere altre possibilità con cui emozionarsi ed entrare in relazione. E per questo motivo afferma che la rappresentazione scultorea della realtà o di se stessi è una delle invenzioni più antiche della pratica artistica ed è anche convinto e consapevole della relazione indissolubile tra arte e mondo.

Iris

Infatti il fascino proveniente da un’opera scultorea compiuta lo induce a proseguire con quello stesso soggetto, a continuare la ricerca raffinandola insistendo sul tema. E così realizza, sempre in quegli anni, Iris e Donna di cuori utilizzando un materiale, l’Azul Bahia, che dona leggiadria e grazia all’opera in maniera eccellente.

Donna di cuori